Posts written by Cavaliere Amaranto

Allora…
L’Albo su cui stai lavorando, pur essendo un’edizione abbastanza recente della Dynamite, è in realtà la ristampa di una serie della DC del 1987.
All’epoca il Lettering “Fontificato” (me lo sono inventato ora) non era poi tanto diffuso e gli albi erano letterati “a mano”.
Questo è quello che ha fatto Bob Lappan per questa serie, con uno stile, credo volutamente dato il tono del prodotto, più “impreciso” del suo standard (su Atari Force o World’s Finest per esempio).

In conclusione, quello di quest’albo NON è UN FONT e quindi c’è solo da cercarne uno simile e rispettoso del lavoro originale.
Anche se il più simile che ho trovato è Milk Mustache della Blambot che è pure gratuito, proprio per questo motivo purtroppo ha anche i due difetti di:
A) Non avere i caratteri “International”, quindi per le accentate, o ti rifai il Font con Font Creator o similia, o usi l’apostrofo.
B) Non avere neppure il “Bold Italic” (nemmeno l’Italic peraltro), ma solo un Bold “Dritto” (e se vuoi essere fedele all'originale, il BoldItalic ti serve)

Pertanto io non mi ci starei a dannare tanto.
Il CC Samaritan della Comicraft che ti è stato consigliato è un discreto Font.
Tuttalpiù, se usi PS, puoi “restringerlo” un po’ per farlo assomigliare di più all’originale, ma puoi usarlo anche così.

Se comunque ti interessano i font clicca QUI, dove trovi una selezione (alcuni anche modificati) che condivido per chi ne avesse bisogno…

BUON LAVORO

Il Samaritan è un bellissimo Font, ma non mi sembra quello usato in quella pagina.
L'immagine però è poco definita.
Mi dici la testata e il numero preciso dell'albo da cui l'hai presa?

vedo che hai già risolto...

Le versioni americane di solito non hanno accenti, ci vuole pazienza e FontLab
Prova questi files modificati.
https://mega.nz/folder/fmZ0nYCY#czW1uF_YzyTyxDQC8rp1kw

L'immagine è troppo piccola per estrapolare una frase e fare una ricerca, comunque a occhio e croce, quello che si avvicina di più è un Samaritan della Comicraft.

Stasera ti ci do un'occhiata fra...

io intanto ho sentito il tappezziere.
Il lavoro è possibile ma visto che la carta dei fumetti non è "fatta apposta" serve fissativo su parete prima e strato di resina da passare dopo come fosse un flating.
Costo sui 600 a parete, ci rifletto.

Non ci capiamo.
"Smetti di comprarne" non risponde alla domanda "cosa ne faccio".
Io ho centinaia di fumetti di cui già esistono scan..
Alcuni mi sono cari, altri occupano solo spazio.
Ho già provato a regalarli a scuole, ospedali e biblioteche pubbliche e nessuno li vuole.
Librerie dell'usato mi offrono sui 20 centesimi al pezzo, lo sbattimento non vale il guadagno. Otterrei un mal di schiena e i soldi per una pizza. Da asporto.

Quindi, di nuovo, cosa farne?

Spero vi stiate rendendo conto che la vostra conversazione riguarda la preservazione per memoria storica dei vari albi.
Ma il topic nasce con una domanda diversa, che riformulo:

Se dei miei vecchi Albi già esistono Scan e già ne esiste una copia nel "museo del fumetto", cosa me ne faccio?

Se volete sposto i vostri post in un differente topic e approfondiamo i due argomenti parallelamente.

Sinceramente non ho idea di cosa fare delle mie collezioni dopo la mia morte o prima di essa.
Non ho figli ma nipoti a cui non interessano. E alla mia metà non interessano. Ergo, dopo la mia morte venderà tutto, come ha già detto più volte. Quindi, ho lascio che accada ciò, oppure se non voglio che siano venduti o peggio, svenduti, al momento le soluzioni da attuare sono:
1. cedere/regalare le mie collezioni a qualche amico/conoscente che le apprezzi e le voglia ma non ha sufficiente denaro per farle.
2. regalare tutto ad una biblioteca o fondazione ma come già detto sopra da qualcun altro non è detto che prendano tutto.
3. nel cassonetto della carta.

Il fumetto, la nona arte, non ha, che io sappia, una memoria bibliotecaria. Eppure, è stato nobilitato da critici come Umberto Eco o Alberto Abruzzese ('La grande scimmia") e sul fumetto e sui vari personaggi sono stati scritti lavori universitari.
Può essere che i giovani non leggano più vecchi fumetti e che mai più li leggeranno, ma se ne deve conservare una traccia per i posteri, per analisi critiche. Anche per capire le epoche della storia, di cui i fumetti sono riflessi. La cultura di ieri come quella di oggi. Creare una memoria digitale collettiva era l'obiettivo che si pone(va) anche Aquila della Notte, se ben ricordo e se ho ben capito.

Forse, ci illudiamo che le future generazioni saranno ancora interessate ai (nostri) fumetti, le cui collezioni partono degli anni Sessanta. Quanti fumetti degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta leggiamo del resto e amcora noi?
Tempus fugit.