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Il problema più serio è che Panini in primis, ma anche Bao e Saldapress ormai da anni puntano tutto sull'"elite" danarosa dei collezionisti patologici che comprano qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo, spesso senza nemmeno prendersi la briga sfogliarla, tant'è vero che pagine mancanti, macroscopici errori di traduzione e refusi a gogò passano praticamente inosservati. Spero che la crisi delle materie prima convinca finalmente le case editrici nostrane a passare definitivamente al digitale (ma quello di qualità, all'americana, non le cagate buone solo per un 7" che hanno attualmente in catalogo) e soprattutto, a tornare a investire sulle traduzizioni, sull'editing e sul proofreading.
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